Articolo creato il: 24 Luglio 2020
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Nelle ultime ore sono uscite alcune notizie che riguardano la società Microsoft, notizie non troppo rassicuranti per la loro attenzione verso la privacy. Negli ultimi anni Microsoft ha cercato di distinguersi, a parole 1, per una maggiore attenzione alla privacy dei suoi utenti.
Sappiamo però che non è proprio così per quel che riguarda Windows 10 2 3 4 né per quanto riguarda il nuovo Microsoft Edge 5. Di quest’ultimo abbiamo già parlato non molto tempo fa perché era risultato come uno dei peggiori browserUltimamente, con Google che fa di tutto e di più, c’è un po’ di confusione. Il browser è il programma che utilizzate per navigare su internet. Può essere Google Chrome, Firefox, Brave, Edge, Safari, DuckDuckGo Browser e via dicendo. Il motore di ricerca è un’altra cosa. per quel che riguardava la privacy di chi lo utilizzava. I guai di Microsoft, dunque, partono da molto lontano.
La denuncia all’antitrust EU
Recentemente Microsoft è stata accusata e denunciata all’antitrust UE da Slack di fare concorrenza sleale 6. In sostanza secondo l’accusa Microsoft avrebbe inserito il prodotto Teams nella sua suite Office 365 forzandone di fatto l’installazione per milioni di utenti. Non è dunque forse un caso che i ricavi di Microsoft siano decollati nell’ultimo trimestre 7, complice sicuramente il lockdown ma forse anche grazie a qualche spintarella. Vedremo come si esprimerà l’antitrust.
I guai di Microsoft negli Stati Uniti
Oltre a questo è notizia di pochi giorni fa che negli Stati Uniti l’azienda è stata accusata di condividere con terzi i dati dei propri utenti. Tra queste aziende c’è anche, ma non solo, l’onnipresente Facebook 8.
Sappiamo già che Facebook colleziona i dati degli utenti, anche dei non iscritti a Facebook, grazie a suoi traccianti sparsi un po’ per tutto il web. Facebook è infatti, insieme a Google, Adobe ed Amazon, uno dei maggiori colpevoli per quella che chiamiamo immondizia del web, ovvero cookies e tracciantiOltre ai cookie ci sono tanti altri metodi per tracciare il profilo di una persona da parte, ad esempio, dei social network. Il web ne è, purtroppo, disseminato. Maggiori dettagli su Mozilla. Leggi di ogni tipo.
Attenzione: questa è una notizia ufficiale 9, sapete che tendiamo a non fare dietrologie o a dare notizie infondate. Tenete però conto che è solo un’accusa. Pertanto si dovrà prima esprimere il tribunale di San Francisco.
I guai di Microsoft e i dubbi su Microsoft
Questi dubbi però sono legittimi visto il loro passato e ne approfittiamo per ricordare quanto sia assurdo che in Italia stiamo concedendo a Microsoft, una azienda privata statunitense, i dati dei nostri studenti. È notizia recente infatti che il Ministero dell’Istruzione adotterà la suite Office 365 di Microsoft per oltre 30mila caselle email della scuola italiana 10. E tanti cari saluti al software libero.
Durante il lockdown inoltre, con la scusa dell’emergenza, si sono tutti fiondati verso Microsoft 365 e Skype oltre a Google Meet e Zoom. Ignorando completamente l’esistenza del software libero alternativo. Anche per la scuola 11 12.
La Germania, intanto, è da più di un anno che ha vietato l’utilizzo di MIcrosoft 365 all’interno delle scuole. Proprio per una questione di privacy. 13.
All’interno di scuole e della pubblica amministrazione l’utilizzo di software libero è per noi indispensabile e fondamentale.
Molte cose si stanno muovendo e sono tante le lettere mandate ai posti di potere per cercare di far capire l’importanza di tutto questo. Vi segnaliamo di seguito qualche lettera aperta:
Le lettere aperte
- Una è stata scritta dagli amici di Etica Digitale. Chiedono che nelle Università non venga più utilizzato Zoom per i suoi famosi problemi di sicurezza e privacy. La lettera è stata mandata all’Accademia di Brera perché obbligava i suoi studenti ad utilizzare Zoom per il loro test obbligatorio di Fondamenti di Informatica: (Accademia di Brera) Invito alla sostituzione di Zoom
- Un’altra lettera aperta molto interessante è stata mandata da Luca Campana ai membri del CRC e del CdA di ISPRA più altre personalità tra cui l’attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La lettera offre molti spunti interessanti e ve ne consigliamo la lettura: Temo i greci che portano doni su LibreItalia
- Ultima segnalazione è la lettera aperta riportata dal giornalista Arturo Di Corinto per il Manifesto e mandata alla Ministra Azzolina. È un appello del professor Angelo Raffaele Meo e delle associazioni del software libero. Potete leggerla qui: Basta col software chiuso: lettera alla ministra Azzolina.
Condividiamo tutte queste iniziative e crediamo anche sia fondamentale che ognuno faccia la sua parte. Se a scuola vi chiedono di usare software proprietario lamentatevi. Se a lavoro vi obbligano ad usare Whatsapp lamentatevi se siete nella posizione per poterlo fare. Liberiamoci da questa accettazione passiva.
I guai di Microsoft sono solo l’inizio e ci auguriamo che tutte le società siano portate a ripensare il proprio business model.
Chi ci segue da tempo sa bene che esistono alternative etiche, sicure e libere per quasi tutti i prodotti blasonati. LeAlternative non è un’associazione e non abbiamo modo di fare pressioni su nessuno.
Ma sapere che c’è un’alternativa etica al prodotto che ci vogliono obbligare ad utilizzare è parte del percorso che vogliamo fare insieme a voi. Aumentare la consapevolezza di tutti è il nostro obiettivo.
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- Microsoft rassicura: Teams è sicuro e non ha problemi di privacy[↩]
- Microsoft’s new small print – how your personal data is (ab)used[↩]
- Microsoft is infesting Windows 10 with annoying ads[↩]
- Hey Microsoft, Stop Installing Apps On My PC Without Asking[↩]
- Web Browser Privacy: What Do Browsers Say When They Phone Home?[↩]
- Slack denuncia Microsoft all’antitrust UE per Teams[↩]
- Crescono i ricavi di Microsoft ma il comparto cloud frena[↩]
- Microsoft accused of sharing data of Office 365 business subscribers with Facebook and its app devs[↩]
- Complaint in pdf[↩]
- 30mila caselle email della scuola italiana passano a Microsoft[↩]
- La protezione dei dati dei bambini viene prima di tutto[↩]
- Fornitori Open Source per la Scuola[↩]
- Office 365 declared illegal in German schools due to privacy risks[↩]
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