Articolo creato il: 17 Settembre 2020
Un articolo molto lungo ma altrettanto interessante da parte di Adrianne Jeffries e di Leon Yin per il sito The Markup. Hanno analizzato ed esaminato più di 15.000 ricerche popolari eseguite su Google per capire quali erano i siti più affidabili e i primi risultati delle varie ricerche. 1
Indovinate un po’? Sorpresa! Google è prima nelle ricerche su Google.
Secondo la loro analisi Google dedicherebbe a sé stessa fino al 63% della prima pagina di ricerca visualizzata sugli smartphone. La maggioranza dei primi risultati, infatti, in base al tipo di ricerca effettuata sono:
- Annunci e link sponsorizzati.
- Video di Youtube.
- Definizioni del dizionario di Google.
- Una gigantesca casella con altre domande inerenti chiamata “Le persone hanno chiesto anche” per fare altre ricerche su… Google.
- Il pannello informativo di Google, in italiano sono chiamati snippet in primo piano e riassumono il contenuto di un sito web pertinente. 2
Come dicevamo tutto questo è stato calcolato occupare fino al 63% della pagina visualizzata su un iPhone X. Significa che dovrete scorrere davvero moltissimo con il vostro dito per riuscire a trovare il primo vero sito web della ricerca.
Tutto questo purtroppo toglie molto spazio a chi gestisce siti e a chi crea quelle notizie. Materiale che poi Google utilizza all’interno delle sue ricerche.
Google è prima nelle ricerche su Google
Questo studio è la dimostrazione di quanto ormai Google sia autoreferenziale e pensi solamente a sé stessa. Se quando cercate di tradurre del testo Google vi proporrà immediatamente la sua traduzione può essere una comodità immediata ma sul lungo periodo ha effetti deleteri sul web.
Nonostante il suo risultato non sia il migliore a prescindere questo fenomeno porterà centinaia di siti che offrono traduzioni, gratuite e non, a non sopravvivere. Moltiplicate tutto questo per qualunque tipo di ricerca effettuata su Google per capirne l’enorme potenzialità.
Oltre a questo anche i cosiddetti snippet in primo piano possono essere un problema. Provate per un attimo a togliervi dai panni dell’utente medio di Google per mettervi in quelli di una persona o di una azienda che ha creato un sito con contenuti unici ed interessanti. La vostra speranza è che la gente cerchi una una frase su Google e clicchi successivamente sul vostro sito per portarvi un po’ di traffico e magari di pubblicità. Quello che succede è invece che Google ha analizzato la vostra pagina e restituisce il risultato di quello che avete scritto direttamente a chi lo sta cercando.
Google ci fa una bellissima figura (“trovo tutto subito su Google!“), il sito che ha procurato quell’informazione a Google, invece, lentamente perde utenza ed inevitabilmente muore.
Vi consigliamo la lettura dell’articolo di The Markup perché è davvero molto interessante, con grafici ed esempi illuminanti!
Se siete interessati a trovare alternative alla ricerca di Google, vi suggeriamo la lettura del nostro articolo!
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