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Lo spettro di una dittatura digitale

Articolo creato il: 16 Novembre 2020

Da tempo si mormora, ed esiste anche la bozza di un documento, di un tentativo del Consiglio dell’Unione Europea di togliere dalle app che ne fanno uso, la crittografia End To End. Per chiarirci, la crittografia E2E (End to End appunto) è quella che ci permette, tramite un sistema di chiavi asimmetriche pubbliche e private, di scambiarci messaggi, documenti, link e telefonare in totale sicurezza. La utilizziamo tutti i giorni (anche se molti non ne sono consapevoli) usando Whatsapp, Signal e tante altre (ormai praticamente tutte) app di messaggistica che sfruttano questo sistema quasi inviolabile.

Con la scusa della lotta al terrorismo, ora si sta pensando di togliere da queste app la possibilità di essere segrete, mettendo così in chiaro ogni singola conversazione, ogni singolo messaggio, ogni singola foto, nota vocale… O, se non levano la crittografia, l’idea è di piazzare delle backdoor, il che cambia poco la sostanza. Tutto insomma, fino ad oggi era più o meno garantito nelle nostre mani. Adesso questo fondamentale diritto sembra messo in pericolo. Tra l’altro esiste un recente precedente, riguardante tre senatori americani che hanno tuonato contro la crittografia, dicendo che aiuta i criminali.

Lo spettro di una dittatura digitale

Vignetta di Jonik

Il terrorismo, specialmente dall’11 settembre, è stata una grande scusa per togliere ai cittadini a livello globale tutta una serie di libertà in nome della sicurezza; ma, più che altro, per poter sorvegliare in massa ognuno di noi attraverso meccanismi “passivi” come internet, il mezzo che ci spinge, modellando il nostro modo pensare, a dare i nostri dati a società ignote (e anche se sono note è come se non lo fossero in quanto agiscono in modo extraterritoriale e non sempre in modo legale) che passo dopo passo ci hanno creato un bel dossier in cui ci sono tutti i nostri dati personali, le nostre abitudini le simpatie politiche e religiose, i nostri vizi, i nostri successi e le nostre disgrazie. Chi sono gli spioni? Google, Amazon, Facebook etc.

Facebook ergo sum

Facebook poi in particolare è stato in grado di condizionare 2 miliardi e mezzo di persone nel mondo convincendoli che bisogna mettere la propria vita in vetrina, se no… è messa a repentaglio l’esistenza nella società: oggi hanno fatto in modo che chi non ha Facebook sia quasi un reietto, uno che non ha un volto, uno che vive ma in realtà è invisibile. Hanno reso Facebook la conditio sine qua non per esistere. Parafrasando Cartesio, si potrebbe dire Facebook ergo sum. L’anagrafe ormai è superata, l’importante è essere sul social di Zuckerberg.
Facebook agisce sul sistema neurologico stimolando le serotonine e condiziona il nostro modo di pensare1; divide le persone, non le fa uscire di casa e, ovviamente, spia tutto quello che fanno nella loro vita: ormai si mette su Facebook anche la propria presenza in bagno:

"Ore 22.00 - Mario Rossi è al cesso - Condividi!"

Il social, più potente dei governi, a briglia sciolta ha praticamente rovinato metà degli esseri umani nel giro di pochi anni creando una rete di controllo che farebbe impallidire la Gestapo e la STASI.

Lo spettro di una dittatura digitale: io non ho nulla da nascondere

E adesso, a coronamento, ci vogliono togliere la crittografia E2E che era l’ultimo baluardo per la nostra libertà di dire e comunicare ciò che vogliamo.

Se questa proposta passerà sarà una vera sconfitta per tutti, anche per gli ingenui che dicono “Ah ma io non ho niente da nascondere“, la ormai celebre frase che rappresenta la tendenza comune ad ignorare l’importanza della privacy digitale. Non avete nulla da nascondere… sicuro? E quando andate in bagno a fare la cacca tenete la porta aperta? Ecco, vi siete risposti da soli!
Questa stupidaggine piramidale è basata su un punto di partenza sbagliato in base a cui se non sei un criminale te ne puoi infischiare.
E’ l’esatto contrario! La privacy non ha nulla a che vedere con la legalità: andare in bagno, fare l’amore, dormire… farsi i fatti propri insomma, non ha nulla di illegale, giusto? Ma quanti di noi vorrebbero essere filmati mentre fanno queste cose? Qualcuno forse sì (ognuno ha le proprie perversioni!), ma solitamente sono cose che si fanno in privato e che si vuole restino private.

Già con i social, con Google & co. è come se vivessimo in una casa di cristallo o con una telecamera ad ogni angolo. E la cosa più grave è che ci piace! Quanto ci piace!

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La crittografia non è altro che matematica

Ora vogliono anche toglierci il diritto a usare le app di messaggistica lasciandoci senza quel poco di privacy che avevamo.
Fortunatamente la criptazione altro non è che matematica, un sistema fatto di algoritmi, ed è replicabile e distribuibile liberamente, senza restrizioni. Per cui confido nel fatto che ci sarà, oltre ad un’auspicabile levata di scudi, un processo che, in extremis, porterà a fork e sviluppi di applicazioni che useranno la crittografia in barba ad una legge ingiusta e liberticida. Per farla breve, la crittografia è un calcolo: possono impedirci di dire che 1+1=2? No, anche se c’è una legge che ce lo vieta. Ecco, il principio è lo stesso.

I metadati

Cominciate intanto con togliervi dai piedi Whatsapp che, a dispetto della crittografia, essendo di Facebook, già raccoglie una valanga di metadati2. Per chi non sapesse cosa sono i metadati, è in pratica il registro delle attività: quanti messaggi mandiamo, a chi, da chi li riceviamo, quanto durano le chiamate, la frequenza e in molti casi, il “dove”. Sembra poco? Apparentemente sì, ma questi dati combinati creano una vera e propria mappa della nostra vita. Certo, la crittografia E2E non permette di visualizzare il contenuto dei messaggi, ma chi deve fare queste analisi sa come combinare i metadati per metterci in un angolo e farci il profilo. Sembra fantascienza ma è così! E poi, se dovranno togliere la crittografia a una app, la prima a cadere sarà Whatsapp, essendo la più usata.

Piuttosto, usate Signal, che (se non arriverà anche per lei il ban della crittografia) è ad oggi il miglior sistema per mandarsi i messaggi criptati, in un ambiente 100% open-source, senza tracciantiSENZA LA ZAVORRA DEI METADATI. Il timore è che anche Signal possa cadere vittima di questo possibile atto legislativo proprio per la sua segretezza: in un indagine di polizia, analizzando Whatsapp sapremmo chi ha contattato chi, quando etc. Con Signal nemmeno sapremmo che c’è stato un contatto e quindi avremmo una traccia in meno.

Lo spettro di una dittatura digitale: l’effetto boomerang

Una speranza sta anche nell’opposizione di certi ambienti che paventano l’effetto boomerang: mettere le backdoor ai sistemi crittografati aprirebbe la strada ad attacchi hacker su larga scala, che potrebbero minacciare gli stati, svelando segreti, piani militari, comunicazioni riservate e molto altro. I governi sarebbero quindi le prime vittime di questa spallata alla privacy. Inoltre, fino a poco tempo fa, proprio l’Europa aveva esortato ad usare Signal al posto di Whatsapp, come baluardo contro la sorveglianza.

L’atteggiamento schizofrenico delle istituzioni mostra una chiara incapacità nella coordinazione e nella lotta al crimine, che porta ad invocare rimedi che sono peggiori dei mali. Fra partentesi: gli attentatori del Bataclan di Parigi avevano comunicato via SMS3 che, notoriamente, sono il metodo meno sicuro per comunicare non essendo gli SMS criptati. Così, mentre operatori telefonici e polizia si affannavano a preoccuparsi di cosa si potevano dire i terroristi su Signal o Whatsapp, la tragedia si è consumata.

La crittografia funziona e fa paura

Se non altro tutto questo dimostra una cosa: che la crittografia funziona e fa paura a chi ci vorrebbe monitorati 24 ore su 24. E tutte le pagine in cui si dice che ogni cosa è già sorvegliata, che è inutile usare Signal o applicazioni analoghe sono tutte fandonie. Se una cosa fosse veramente inutile nessuno muoverebbe un dito! Quando si muovono è perché quella cosa dà fastidio.

Il resto sarà tutto da vedere. Il terrorismo non ha nulla a che fare: ricordate che queste proposte dell’UE, anche se non verranno attuate, sono segno dei tempi. Sono passi, piccoli ma preoccupanti significativi per spianare la strada ad un mondo dominato da un totalitarismo transnazionale governato da chi gestisce e traffica in dati, il vero oro del XXI secolo.

  1. Facebook’s secret design sauce? It’s serotonin []
  2. Le parole di Internet: metadati (e cosa se ne fa WhatsApp) []
  3. Paris police find phone with unencrypted SMS saying “Let’s go, we’re starting” []

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Di DebianMan

Autore di LeAlternative.net, canale Youtube: Mondo Linux.