Brave Search, il motore di ricerca privato e con un proprio indice

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Brave Search, il motore di ricerca privato e con un proprio indice

L'ultimo aggiornamento di questo post è di 3 mesi fa

Come forse avete già scoperto, magari proprio grazie al nostro nuovo canale Telegram chiamato Le Alternative | Fresh, c’è un nuovo Motore di ricerca sul mercato. Si chiama Brave Search ed è sviluppato dall’azienda Brave Software, la stessa che che ha creato il Browser Brave di cui potete leggere qui un nostro resoconto.

Come sempre, abbiamo voluto aspettare per rilanciare sul sito la notizia per poterne parlare in maniera più approfondita e senza l’hype iniziale. Senza cioè quell’ansia mista ad eccitamento da notizie nuove e di volerne parlare per primi.

Soprattutto quando si parla di progetti nuovi ci piace aspettare e darci il tempo giusto per parlarne, cercando di mettere da parte pregiudizi (positivi e negativi) e provare a farne un punto completo.

È quello che abbiamo fatto anche per Brave Search.

Lo stiamo provando da tempo, da quando ancora era disponibile solo grazie a una lista d’attesa a cui hanno partecipato oltre 100.000 persone 1 2.

Screenshot di Brave Search

Brave Search, il Motore di ricerca privato e con un proprio indice

Come lo sappiamo? Grazie a un AMA (link libreddit) fatto dal team di Brave Search su Reddit. AMA, per chi non lo sapesse, è l’acronimo di Ask Me Anything, ovvero: “chiedete qualunque cosa”. È un format che viene fatto spesso su Reddit e permette l’interazione con personalità famose o aziende chiedendo loro tutto quello che si vuole.

Sempre grazie a questo AMA abbiamo scoperto che Brave Search alla data del 30 giugno 2021 ha indicizzato 9 miliardi di pagine ed è in continua espansione 3 4. Sono tantissime: se pensate che Mojeek, un Motore di ricerca alternativo e molto attivo, ha da poco superato i 4 miliardi dopo 16 anni di attività 5. Il merito di questo risultato è dovuto al fatto che Brave Search non parte da zero ma dall’acquisizione della società Cliqz e del suo Motore di ricerca chiamato Tailcat. Cliqz chiuse i battenti ad aprile 2020 6 e fu acquisita l’anno successivo proprio da Brave 7.

Brave Search e la ricerca web

Brave dal 2023 ha smesso di servire i risultati di altri motori di ricerca e ha deciso di utilizzare, per impostazione predefinita, solamente quelli del suo indice 8. A differenza quindi di DuckDuckGo, Qwant e molti altri è che Brave Search utilizza un suo indice indipendente e non dipende più da altri motori di ricerca.

Esempio di ricerca con Brave Search. Molto interessante la sezione “Profiles”.

Se volete sapere qualcosa di più tecnico riguardo al funzionamento di Brave Search vi basterà leggere le pagine di questo blog e più precisamente Building a search engine from scratch. Viene anche detto che all’interno della pagina Transparency presto vedremo anche i dati relativi a Brave Search.

Goggles

Oltre a questo sono venuti fuori altri particolari interessanti. Ad esempio la loro intenzione è quella di creare un progetto molto più ampio e comunitario chiamato Goggles dove chiunque potrà collaborare e aiutare nell’indicizzazione dei risultati. Il concetto che è trapelato dall’AMA è che chiunque potrà utilizzare il loro algoritmo (a pagamento?) per creare motori di ricerca personalizzati. Questo è venuto fuori quando un utente ha chiesto di avere qualcosa simile a Qwant Junior (il Motore di ricerca di Qwant dedicato ai bambini).

Da quanto abbiamo capito la loro idea è quella di permettere la creazione di ulteriori motori di ricerca personalizzabili utilizzando le API di Brave Search. Dunque qualunque azienda potrebbe aprire il “suo” Qwant Junior 9 10.

Screenshot di Brave Search

Aggiornamento luglio 2022: il progetto Goggles è partito in versione Beta. Sembra davvero molto interessante e ben fatto e lo trovate a questo indirizzo: search.brave.com/goggles.

Aggiornamento maggio 2024: Goggles sembra ora disponibile in versione completa.

È Open source?

Una delle domande che viene, giustamente, posta di continuo su Brave Search è: ma è Open source?

La risposta breve è: purtroppo no.

La risposta un po’ più articolata: attualmente non è Open source anche se con il progetto Goggles sembra che abbiano intenzione di aprire a tutti il loro algoritmo. C’è da aggiungere che purtroppo se fosse solo Open source e non software libero cambierebbe poco la sostanza in quanto non sarebbe possibile installarlo su un proprio server e non sarebbe nemmeno possibile capire se il software che gira sul server è lo stesso che hanno rilasciato.

Questa scelta non ci meraviglia: Brave è un’azienda a scopo di lucro e da Brave Search vuole sicuramente trarne guadagno. Il progetto Goggles tuttavia sembra interessante dunque vedremo come e se evolverà la cosa. Ci sarebbe piaciuto molto vedere Brave Search rilasciato con licenza libera e aperta per tutti ma sapevamo già dall’inizio che non sarebbe stato così.

Il data center americano

Inizialmente qualcuno lamentava un po’ di lentezza nell’ottenere i risultati. Scopriamo dunque che al suo lancio su Brave Search venivano fatte 70 query al secondo 11 12 e che veniva utilizzato un solo data center negli Stati Uniti 13 14. Non sappiamo se le cose in questo senso si sono in qualche modo evolute ma le lentezze sembrano risolte.

Brave Search è uscito dalla versione beta dopo un anno di testing 15

Le funzionalità di Brave Search

Veniamo ora alle funzionalità di Brave Search. Noi abbiamo provato ad utilizzarlo quotidianamente e fa un lavoro più che discreto. Funziona bene con molte richieste e trova spesso quello che si vuole cercare. A livello locale non può ancora sicuramente combattere con Google ma siamo sicuro che le cose miglioreranno col tempo.

Ricordiamo che la ricerca di Brave è, almeno sulla carta, completamente privata. Non verrete seguiti da bizzarri Cookie e le vostre ricerche rimarranno solamente vostre.

Brave Search ha dalla sua alcuni interessanti funzioni come la possibilità di cercare su differenti motori di ricerca. È stato infatti completamente preso il concetto dei !Bang di DuckDuckGo. Utilizzando infatti il punto esclamativo si potrà cercare direttamente su un Motore di ricerca diverso. Se ad esempio scrivete “le alternative !g” cercherete direttamente su Google. Se scrivete “le alternative !yt” la vostra ricerca finirà direttamente su YouTube. È una mossa intelligente a nostro parere visto che i !Bang sono una delle cose più amate di DuckDuckGo.

Sono state inoltre aggiunte le discussioni, un metodo molto utile che racchiude discussioni presenti all’interno di forum (principalmente Reddit e StackExchange) che potrebbero rispondere alla vostra query di ricerca.

Leo AI

Oltre a tutte queste impostazioni da poco è stato anche introdotto Leo AI all’interno delle ricerche. Leo AI è il chatbot di Brave che cercherà di rispondere alle domande che fate. Ad esempio se scrivete “che ore sono a Pechino?” potete far rispondere direttamente Leo AI senza dover andare a cercare la risposta all’interno dei siti.

Google, Bing e Mojeek

Una delle cose che salta all’occhio è che a metà pagina della vostra ricerca vi viene chiesto di cercare anche su altri motori di ricerca. E vengono evidenziati solo tre motori di ricerca: Google, Bing e Mojeek. Mostrare Mojeek al posto di altri motori di ricerca più blasonati come Qwant o DuckDuckGo ci fa molto piacere. Perché Mojeek è uno dei pochi che utilizza solamente una sua indicizzazione. Ricordiamo infatti che sia Qwant che DuckDuckGo utilizzano anche Bing per le proprie ricerche web.

Find elsewhere: Google, Bing, Mojeek

Insomma Brave Search cita Mojeek ma non DuckDuckGo ai quali, anzi, prendono in prestito l’idea dei !Bang. È un dichiarazione di guerra nei confronti della papera più famosa del web o è solo un caso?

Altre funzionalità presenti sono le risposte veloci, anch’esse in continua espansione. Cercando ad esempio “Population of Paris” oppure “Joker cast” avremo delle risposte rapide interessanti. Funzionano molto bene in inglese e alle volte un po’ meno in italiano. Ma ad esempio cercando “Popolazione di Milano” si ottengono comunque i dati da wikidata. Insomma ci sembra che stiano lavorando bene.

La ricerca inversa delle immagini

Una delle cose che manca e che probabilmente non arriverà mai è la ricerca inversa delle immagini. Ovvero la possibilità di inserire un’immagine e di scoprirne altre simili in giro per il web. Su questo probabilmente Google Immagini non si batte e difficilmente si riuscirà a raggiungere.

Le mappe

Per quanto riguarda le mappe, invece, stanno cercando di trovare il giusto compromesso nell’utilizzo e dovrebbero arrivare a breve 16 17.

Fino a non molto tempo fa era presente nelle impostazioni la possibilità di impostare il Google fallback mixing: aiutare Brave a perfezionare le sue ricerche con Google quando non trova nulla di decente grazie alla sua indicizzazione. Questa opzione tuttavia è scomparsa da qualche tempo ad alcuni utenti. Sembra tuttavia comparire ancora per chi utilizza il Browser Brave.

Google fallback mixing

Ultima caratteristica importante: Brave Search funziona perfettamente senza JavaScript.

Ricerche a pagamento

Terminiamo l’articolo parlando di monetizzazione.

Da non molto è possibile acquistare un abbonamento premium per 3$ al mese. Questo vi permetterà di non vedere gli annunci altrimenti presenti nella versione gratuita. Gli annunci sono comunque privacy-friendly dunque non verrete profilati e sono relativi solo alla vostra query di ricerca e non alla vostra persona.

Pagare per non vedere annunci

L’idea di pagare per non vedere annunci non ci entusiasma troppo, diciamo più che altro che non ci piace il concetto “se mi paghi non ti traccio”. Ma visto che non stiamo parlando di annunci personalizzati e Cookie che ci seguono per tutto il web ma solo di pubblicità fine a sé stessa l’idea potrebbe anche rivelarsi interessante. Sempre che ci sia qualcuno disposto a pagare per un Motore di ricerca ovviamente.

Una domanda molto interessante viene infine fatta nell’AMA: “Avete creato un Browser (Brave) per eliminare le pubblicità dal web e ora chiedete alle persone di pagare per non vedere la vostra?” 18 19.

Cerchiamo di riassumere la risposta del team di Brave Search.

Il Browser Brave di default non blocca le pubblicità di prima parte ma solo quelle di terze parti. Ovvero: se cercate su Bing con Brave vedrete gli annunci di Bing. Gli annunci che vengono eliminati sono quelli di terze parti. Cerchiamo di spiegarlo meglio: se noi qui sul nostro sito utilizzassimo gli annunci di Google quelli sarebbero annunci di terze parti. Se noi utilizzassimo un nostro sistema di annunci sarebbero di prima parte.

Con Brave smetterete di vedere quelli di terza parte solo se attivate manualmente anche l’opzione aggressiva.

Ci aspettiamo dunque di vedere lo stesso effetto anche su Brave Search quando compariranno gli annunci. Per coerenza dovrebbero permettere i loro annunci in versione normale ma dovrebbero bloccarli in versione aggressiva.

Se così non fosse la domanda sorgerebbe spontanea: state cercando di sostituire un monopolio con un altro?

È presto comunque per dirlo, non sappiamo ancora nulla di come sarà. Se saranno implementati i BAT (la criptomoneta creata da Brave) o che altro. Seguiamo sicuramente con interesse il progetto e vediamo come si evolverà.

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Di skariko

Autore ed amministratore del progetto web Le Alternative