Articolo creato il: 22 Settembre 2022

Pinne d’argento, immense Astronavi

L'ultimo aggiornamento di questo post è di 2 anni fa

Gli articoli di Cassandra Crossing sono sotto licenza CC BY-SA 4.0 | Cassandra Crossing è una rubrica creata da Marco Calamari col "nom de plume" di Cassandra, nata nel 2005.

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Questo articolo è stato scritto il 19 aprile 2021 da Cassandra

Cassandra Crossing 477/ Pinne d’argento, immense Astronavi

SpaceX materializza un’icona della fantascienza, da molti ritenuta ingenua.

C’era una volta la fantascienza, le copertine di Urania ed i primi kolossal di genere come “Destination Moon” in cui gli astronauti scendono la scaletta dell’altissimo razzo, appena atterrato nel cratere Harpalus.

Si, perché nel mito dell’astronave i razzi erano alti, belli e slanciati, con le pinne d’argento, ed i getti ardenti che da esse esplodevano..

Poi la “vera” corsa alla Luna ed il progetto Apollo cambiarono l’immaginario visivo della fantascienza.

Pur essendo un costosissimo accrocco, il Saturn-V fece il suo sporco lavoro e portò l’uomo sulla Luna. Però, diciamoci la verità, il Saturn-V ed il LEM come estetica erano veramente una chiavica. Hanno comunque ispirato altri decenni di film di fantascienza; l’ingegneria aerospaziale ed il suo funzionalismo la facevano da padrone, e l’estetica, malgrado gli sforzi dei modellisti di effetti speciali, era messa da parte.

Poi SpaceX ha “coreografato” gli atterraggi in sincrono dei Falcon 9, e la fantascienza anni ’50 è tornata alla ribalta; gli atterraggi dei due booster gemelli del Falcon Heavvy sono stati davvero la “materializzazione” di un classico della fantascienza.

Dopo questa lunga premessa, veniamo al punto.
L’altro giorno Cassandra stava leggendo l’interessantissima notizia che la NASA ha aperto una gara per il prossimo vettore lunare, e che SpaceX l’ha vinta con questa variante senza alettoni di Starship.

Sembrava una notizia “commerciale”, ma appena guardata l’illustazione a Cassandra è scattato un dejà vu fulminante; confrontatela con l’immagine dell’astronave di George Pal.

E qui sotto, confrontatela con la forma e le dimensioni dei veicoli lunari della concorrenza.

Sembrava una notizia “commerciale”, ma appena guardata l’illustrazione a Cassandra è scattato un dejà vu fulminante; confrontatela con l’immagine dell’astronave di George Pal.

E qui sotto, confrontatela con la forma e le dimensioni dei veicoli lunari della concorrenza.

Che dire, George Pal ed il Professor Marziano II evidentemente avevano già capito tutto. Ed il profilo quasi kitsch della Starship all’accensione dei motori sembra un modellino preso dai film di fantascienza giapponesi anni ’70, o direttamente dal Thunderbird 1 della serie animata “Thunderbirds”.

L’ingegneria aerospaziale e l’antico immaginario fantascientifico si stanno forse riunendo?

Chissà se altre illustrazioni classiche della fantascienza di oggi si riveleranno uguali alla realtà di domani.

Marco Calamari

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