Archivismi: l’inizio

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Archivismi: l’inizio

L'ultimo aggiornamento di questo post è di 4 mesi fa

Gli articoli di Cassandra Crossing sono sotto licenza CC BY-SA 4.0 | Cassandra Crossing è una rubrica creata da Marco Calamari col "nom de plume" di Cassandra, nata nel 2005.

Dopo la nuova parola nel dizionario di Cassandra, Archivismi, ecco anche il primo articolo!

Questo articolo è stato scritto il 20 novembre 2023 da Cassandra

Cassandra Crossing 559/ Archivismi: l’inizio

I bibliotecari saranno gli eroi del futuro? Poiché l’inquinamento dell’Infosfera procede a grandi passi, la conservazione della cultura e della vera anima dell’Uomo è sempre più importante. Dobbiamo farlo noi!

Cassandra, i 24 indomiti lettori ormai ben lo sanno, ha sempre avuto a cuore la conservazione della cultura, e per conseguenza anche delle sue profezie.

Per questo si è impegnata, sia come come profetessa, con numerose esternazioni in tema, sia a livello personale, praticando un uso esteso della memorizzazione dei dati su suoi supporti di memoria, ed un selettivo utilizzo di sistemi di archiviazione, come il mai abbastanza ringraziato Archive.org. Addirittura creando all’uopo un neologismo, “Archivismi”.

Ed è per questo che Cassandra ha deciso di abbandonare per un po’ l’attualità, pur fitta di temi che dovrebbero essere trattati, a favore di altri temi importantissimi, ma che spesso, mancando di urgenza, finiscono per essere sempre trascurati.

E’ il caso, appunto, dell’archiviazione dei contenuti in rete, a cui pure Cassandra ha già dedicato numerose esternazioni ed addirittura una lista apposita.

Ma in questi interventi, i dettagli, gli esempi ed i TODO sono stranamente sempre mancati. E’ tempo di rimediare!

Partiamo quindi da una risorsa di uso facile, efficace, gratuita ed alla portata di tutti; senza nessuna sorpresa parliamo di Archive.org, la biblioteca digitale che comprende la ben più nota Wayback Machine, altrimenti detta “La Macchina del Tempo di Internet”.

Come alcuni hanno già provato, la Wayback Machine (in breve WM) permette, con una semplicissima operazione, di salvare permanentemente una certa pagina di un sito; basta inserire l’indirizzo della pagina da salvare nel campo “Save Page”.

Pagina principale della Wayback Machine

Se la pagina fosse già stata salvata in passato, la vostra richiesta ne salverà una ulteriore copia con il contenuto attuale.

L’archiviazione di copie multiple nel tempo, infatti, crea una “storia” della pagina, utilissima per quei siti soggetti a frequenti cambiamenti; questi snapshot vengono spesso usati come prova forense in procedimenti giudiziari, e permettono anche di scoprire “manipolazioni” di pagine contestate, ad esempio quando qualche “manina” “corregge” un articolo giornalistico sperando che nessuno se ne accorga, o quando qualcuno fa proprio “sparire” una pagina diventata scomoda.

Per i siti che sono stati archiviati interamente, è di solito la WM stessa a mandare periodicamente uno dei suoi robot a ri-archiviare le pagine, senza che lo si debba richiedere nuovamente.

Per verificare se una pagina è già stata salvata, basta cercarla tramite il campo di ricerca principale che si trova accanto al logo della WM; questo vi permetterà di accedere anche all’elenco delle copie (snapshot) della pagina che sono state fatte nel tempo.

Se la pagina ricercata non fosse presente nella WM, essa verrà cercata per voi sul web, e se presente vi verrà offerto di archiviarla direttamente.

Questo semplice procedimento può essere facilitato da un’apposita estensione, disponibile per i principali Browser; la trovate, sempre nella stessa pagina, nel menu Tools a sinistra.

L’estensione è comodissima e velocizza molto le operazioni ripetitive. Potete anche fare in modo che se una pagina non venisse trovata, invece di vedere il classico 404 — page not found, il Browser vada a cercarla automaticamente nella WM e, se la trova, visualizzi direttamente la versione più recente archiviata.

Questa iniziale “pillola” di Archivismi volge al termine. Ma prima di salutarci, due cose ed uno spoiler

Prima cosa. La WM e tutto Archive.org girano su una struttura informativa complessa e non ottimizzata per la velocità ma per altri fattori che vedremo, al contrario dei siti normali. Siate quindi preparati ad aspettare non frazioni di secondo ma qualche secondo. La pagina che cercate, che magari nessuno ha mai richiesto prima di voi, deve essere localizzata e recuperata nei meandri della biblioteca digitale di Archive.org. Non è facile destreggiarsi tra 212 Petabyte di dati online.

Seconda cosaArchive.org è un’organizzazione senza fini di lucro, che vive di contribuzioni volontarie. Chi la usa regolarmente, o la trova utile, od è moralmente d’accordo, dovrebbe considerare doverosa una donazioneTANSTAAFL … Cassandra ve l’ha già detto tante di quelle volte …

Spoiler. Il cammino per diventare bibliotecario digitale comincia qui; noterete che, sempre nella pagina principale di WM, in alto a destra c’è il link “Sign Up”. Serve per registrarsi come utente. E cominciare a muoversi con garbo, senza fretta e senza cominciare ad archiviare a caso.

Ma questa … questa è un’altra puntata!

Marco Calamari

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