Le app di dating sono un incubo per la privacy dice una ricerca di Mozilla

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Le app di dating sono un incubo per la privacy dice una ricerca di Mozilla

Attenzione: questo post è stato creato 3 mesi fa

Una nuova ricerca di Mozilla, che fa seguito a quella del 2021 conferma che le applicazioni di dating sono un colabrodo e un vero e proprio pericolo per la privacy di chi le utilizza e che, rispetto al 2021, sono anche peggiorate. E sinceramente questo non ci meraviglia troppo dopo aver visto ad esempio quanto accaduto di recente a Grindr 1.

Le app di dating sono un incubo per la privacy dice una ricerca di Mozilla

La ricerca fa presente come l’88% (22 su 25) delle applicazioni che hanno esaminato vengono segnalate da Mozilla come Privacy Not Included ovvero non superano i requisiti necessari per essere considerate sicure. Privacy Not Included è anche il nome di questa attività svolta da Mozilla per controllare la privacy nei prodotti smart di casa e nelle applicazioni.

Dating apps claim the more personal data you share, the more likely you are to find love. We have no way of knowing if that’s true. What we do know is that most dating apps fail spectacularly at protecting that information.

Misha Rykov, Researcher @ *Privacy Not Included

Molte applicazioni di dating chiedono una miriade di dati personali tra cui alcune ovvie come foto e video, altre meno ovvie come contenuti vocali, opinioni politiche, stato HIV, peso, religione, etnia e addirittura esperienze di vita sessuale. Di recente, fa notare la ricerca, molte richiedono anche informazioni biometriche per accertarsi dell’identità delle persone.

Tinder e Grindr tra le peggiori

Nelle loro politiche sulla privacy spesso le aziende affermano che fornire tutte queste informazioni è facoltativo e a volte questo è vero. Altre invece è un po’ fuorviante come succede ad esempio quando Tinder dice che raccoglierà la geolocalizzazione precisa solo “con il tuo consenso” ma senza quel consenso… l’applicazione non funzionerà!

Questi dati poi non vengono tenuti al sicuro essendo molto personali ma nella stragrande maggioranza dei casi (l’80%) potrebbero essere condivisi o venduti a fini pubblicitari. E la cosa più bizzarra, viene fatto notare, è che queste applicazioni sono perlopiù a pagamento. Dunque non è più vera nemmeno la dicotomia “o paghi con i dati o paghi con i soldi” ma semplicemente qui paghi sia con abbonamenti che tramite dati personali.

Altri esempi che vengono fatti sono ad esempio i metadati e i dati raccolti senza che sia troppo chiaro che venga fatto. Ad esempio se caricate una foto molti di noi possono immaginare che venga condivisa solamente la foto o il video mentre nel 25% dei casi l’applicazione raccoglierà anche i metadati come il luogo e la data dello scatto.

Ma tanto fanno quasi tutte a capo di poche, grandi, aziende

Pensate che una delle applicazioni che hanno testato (Lovoo) non ha nemmeno una privacy policy e circa la metà delle applicazioni sono di proprietà di sole due società. Match Group infatti possiede Tinder, OkCupid, Match, Hinge, Plenty of Fish, BlackPeopleMeet, OurTime e molte altre mentre Spark Networks è la proprietaria di Christian Mingle, Jdate, Elite Singles, e Zoosk.

La ricerca è comunque molto completa e interessante e c’è anche una bella tabella che riassume bene i risultati ottenuti e che vede Lex, Happn ed eHarmony come le applicazioni meno peggiori in quest’ambito.

Le app di dating sono un incubo per la privacy dice una ricerca di Mozilla: i consigli

I consigli che vengono dati, oltre cercare di scegliere applicazioni quasi decenti, sono questi:

  1. Tratta il tuo profilo di appuntamenti come il tuo profilo LinkedIn : parti dal presupposto che possa essere visto da chiunque e pubblica solo foto e dettagli che vorresti rendere pubblici.
  2. Non accedere con account di terze parti e non collegare i tuoi account di social media al tuo profilo. Condividere le tue informazioni personali su più posti, soprattutto non famosi per la protezione della privacy, non è una buona idea.
  3. Limita le autorizzazioni dell’app, quando possibile, dalle impostazioni del tuo dispositivo (come posizione, rubrica e galleria). Meno condividi, meglio è!

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  1. Grindr facing UK data lawsuit for allegedly sharing users’ HIV status | Archive | Arweave[]

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Di skariko

Autore ed amministratore del progetto web Le Alternative