Alternative decentralizzate a Google Drive

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Alternative decentralizzate a Google Drive

Eccoci, come promesso, ad un articolo dedicato alle alternative decentralizzate a Google Drive. Abbiamo deciso di fare un articolo separato rispetto a quello sulle alternative a Google Drive (che eventualmente potrà essere in qualche modo integrato) per parlare più esplicitamente della decentralizzazione e per evitare di riunire in un unico calderone troppe cose. Tuttavia, come detto, è possibile che quell’articolo verrà aggiornato con magari un link a questo articolo in una sezione dedicata alle alternative decentralizzate.

Disclaimer: questo articolo parla di decentralizzazione e di conseguenza non può ignorare completamente né le blockchain né le criptovalute che fanno di queste due presunzioni una ragione di vita. Abbiamo cercato, come sempre, di scremare i progetti minori e inadeguati lasciando solo quelli che reputiamo all’altezza della segnalazione. Tuttavia se le criptovalute e il cosiddetto web3 vi fanno venire l’orticaria, e lo comprendiamo, vi consigliamo di saltare questo articolo 🙂

Che differenza c’è tra Google Drive e un’alternativa decentralizzata?

Normalmente quando si parla di un’alternativa a Google Drive si dà per scontato che si stia parlando di un altro luogo, diverso da Google, dove appoggiare i nostri file. Come ben sappiamo il cloud non è altro che il computer di qualcun altro, e generalmente è un insieme di server con vari backup e altri sistemi di sicurezza per evitare di perdere i dati o per evitare che questi vengano rubati.

È il più classico dei sistemi e e può essere fatto con Crittografia zero-knowledge o senza Crittografia zero-knowledge e generalmente vengono utilizzati uno o più data center che vengono spesso poi backuppati su altri data center possibilmente in località differenti.

Come vedremo nell’articolo di oggi esistono diverse tipologie di cloud decentralizzati ma il tema centrale che cercheremo di seguire principalmente è questo: i file non devono essere tenuti tutti in un unico data center, il sistema da utilizzare deve essere semplice e intuitivo (proprio come Google Drive) e deve essere un progetto in qualche modo già stabile e affidabile.

Alternative decentralizzate a Google Drive

Le alternative sono scelte in ordine alfabetico per evitare preferenze di qualche tipo. Cercheremo per quanto possibile per ogni alternativa di specificare il modo con cui vengono distribuiti i file elencandone pregi e difetti.

La forza quindi di questa tipologia di cloud è la resilienza ovvero la capacità di rimanere integri anche nel caso dovesse succedere qualcosa alle società e anche la resistenza alla censura: eliminare un file che viene duplicato in tutto il mondo in centinaia di copie è decisamente più complesso che eliminarne uno che è semplicemente appoggiato su un cloud. Questa è ovviamente un’arma a doppio taglio ma come ben sappiamo non è uno strumento a essere buono o cattivo ma il suo utilizzo.

Arweave

di base i file sono in chiaro, possibile Crittografia end-to-end
Open source
associata alla criptovaluta AR
i file vengono crittografati e distribuiti in tutto il mondo tramite blockchain

È un progetto molto interessante che stiamo anche provando a utilizzare come personale alternativa a Internet Archive. A differenza di tutti gli altri progetti i file su Arweave sono permanenti. Una volta caricati all’interno della blockchain vengono distribuiti in tutto il mondo attraverso tutti i nodi disponibili e non è possibile eliminare il file in nessun modo. L’unico modo per far sì che l’intera rete elimini il contenuto è far sì che oltre il 50% dei nodi accetti di cancellarlo: questo è pensato per evitare che vengano caricati contenuti illegali 1.

È dunque è un alternativa molto particolare, anche abbastanza costosa, ma i file sono potenzialmente online per sempre o almeno fin quando esisterà qualcuno che mantiene questa criptomoneta. Il progetto sembra abbastanza solido e ben avviato e dunque questo può anche significare una resilienza maggiore rispetto a un qualunque cloud che offre spazio “lifetime”.

Per poter caricare dei file sulla blockchain è necessario utilizzare qualche provider. Noi abbiamo scelto e provato principalmente Akord che offre 100MB gratuiti permanenti oltre a un suo cloud (crittografato ma centralizzato, sui server AWS) da usare in affiancamento a quello permanente. Lo spazio permanente si può acquistare a singoli GB e il costo cambia in base al valore della criptovaluta, attualmente siamo intorno ai 10€/GB. Ne abbiamo spiegato un po’ il funzionamento nell’articolo sulle alternative ad Archive.org, riassumiamo anche qui: una volta caricato il file nello storage permanente il file si può condividere attraverso il loro sito (che è user-friendly ma è meno sicuro perché in caso scomparissero tutti i link sarebbero 404 e difficilmente recuperabili) oppure, cosa migliore, si può condividere il link della blockchain con tanto di ID della transizione: https://yoejsggd72pocx24w5wxeq5jmrzczo5d6prqel7yfdeyr4fgwm2a.arweave.net/w4iZGMP-nuFfXLdtckOpZHIsu6Pz4wIv-CjJiPCmszQ. In questo caso se il dominio arweave.net dovesse morire basterà cambiare gateway (che può essere creato da chiunque). Il file come potete vedere è infatti visibile sia qui: https://jswqquqd2yxc4fxtaqwqdx32fwqehsxbiqs5w3lb7lgap6xlikta.ar-io.dev/TK0IUgPWLi4W8wQtAd96LaBDyuFEJdttYfrMB_rrQqY che qui https://jswqquqd2yxc4fxtaqwqdx32fwqehsxbiqs5w3lb7lgap6xlikta.permagate.io/TK0IUgPWLi4W8wQtAd96LaBDyuFEJdttYfrMB_rrQqY e via dicendo.

È bene sottolineare che i file caricati sono pubblici e visibili da chiunque sulla blockchain. Akord permette anche di caricare file crittografati: https://arweave.net/PUCSAL6CI6XKvreJd_S6fL9SUca9stN9HRHEDEbzaJk in questo caso è un’immagine crittografata e infatti non potete vederla. Per decifrarla però si deve usare il sito Akord dunque consigliamo una criptazione in locale da parte vostra se ne avete bisogno.

Un altro storage che utilizza Arweave è ArDrive.

Hive

Crittografia zero-knowledge
i file vengono crittografati, spezzettati e distribuiti nei computer gestiti da utenti di tutto il mondo

Questa è una delle pochissime reti decentralizzate che non ha un suo token o una sua criptovaluta. Hive sfrutta tra le altre cose il protocollo IPFS 2. I dati prima di essere caricati online vengono crittografati, spezzettati e poi distribuiti sui computer degli utenti di tutto il mondo.

Quando scaricherete il programma per utilizzare hiveDisk vi verrà chiesto se volete partecipare al programma di condivisione del proprio spazio inutilizzato. Potrete dunque scegliere un hard disk del vostro computer dove verranno salvati, crittografati, i dati di altri utenti. Potrete dare la percentuale di spazio che più preferite. Il contributo è volontario e retribuito grazie a degli sconti che vi verranno applicati sul servizio a pagamento che avete scelto.

Attualmente non c’è modo di utilizzarlo nel Browser ma ci si può iscrivere e lo si può utilizzare solamente tramite una delle loro applicazioni. Una volta fatto il login i file saranno sincronizzati con tutti i dispositivi. È possibile avere un piano gratuito (attualmente di 25GB, normalmente di 3GB) per poi passare eventualmente a un piano a pagamento.

Peergos

Open source
Crittografia zero-knowledge
audit di sicurezza indipendente
i file vengono distribuiti in tutto il mondo grazie al protocollo IPFS

Peergos sfrutta il protocollo IPFS e la Crittografia zero-knowledge per offrire un servizio pratico e semplice da utilizzare. È ancora un po’ lento da utilizzare e non ha applicazioni per smartphone ma va utilizzato come WebApp.

Il piano base parte da 5€ al mese per 100GB e si possono acquistare fino a 4TB per 40€ mensili.

Pinata Cloud

Open source il progetto IPFS è Open source
i file vengono distribuiti in tutto il mondo grazie al protocollo IPFS

Questo cloud chiamato Pinata utilizza il protocollo IPFS e vi permette di “pinnare”, cioè di mantenere online, dei file che altrimenti andrebbero offline nel momento in cui voi, o qualcun altro, non li tiene più in rete. È gratuito fino a un massimo di 500 file, 1GB e 10GB di banda per mese. Successivamente ci sono dei piani a pagamento abbastanza costosi che partono da 20$ al mese. Nel piano gratuito non è inoltre possibile caricare qualsiasi formato ma solo alcuni prestabiliti.

Una volta fatta la registrazione è possibile utilizzare Pinata come un classico cloud con un’interfaccia web semplice da utilizzare. I costi rimangono comunque abbastanza proibitivi.

Storj

Crittografia zero-knowledge
Open source il progetto è Open source
associato alla criptovaluta STORJ
compatibile con S3
i file vengono crittografati, spezzettati e distribuiti nei nodi gestiti da utenti di tutto il mondo

È probabilmente l’alternativa decentralizzata più importante, più conosciuta e più utilizzata, scelta anche da Adobe 3. Nasce nel 2014 e viene lanciata ufficialmente nel 2018, ad oggi ha oltre 24mila nodi attivi con oltre 32PB (petabyte).

I file caricati vengono prima crittografati, poi spezzettati in piccoli pezzi e distribuiti su nodi gestiti da utenti di tutto il mondo 4. Chiunque può infatti hostare un nodo e fare dunque parte del network di Storj.

È possibile utilizzarlo anche come Object Storage ed è compatibile con Amazon S3. È una rete veloce e sicura pensata soprattutto per essere utilizzata dagli sviluppatori come Object Storage ma può funzionare discretamente bene anche come drive personale.

Ha un piano gratuito temporaneo, una volta terminato si paga in base a quanti GB vengono effettivamente occupati ed utilizzati mese per mese.

Altri cloud decentralizzati

Esistono anche altri cloud decentralizzati che sono però meno user-friendly e non sono quindi utilizzabili da chiunque in maniera semplice e preconfigurata come lo è invece Google Drive o quelli che abbiamo elencato:

  • BitTorrent è uno dei principali protocolli peer-to-peer. Viene creato un file .torrent che, insieme ai Tracker, permettono di condividere un file su tutti i computer del mondo con estrema semplicità. Viene molto utilizzato per software o video pirata ma anche per distribuire file grossi senza un server centrale come ad esempio le ISO di Linux.
  • Cubbit sembra stia cercando da tempo di costruire la propria strada. Ha iniziato con le Cubbit Cell, ovvero una sorta di NAS collegato alla loro rete che permetteva di avere i propri dati distribuiti sulle Cubbit Cell di tutto il mondo. Poi è passato ad essere un cloud online decentralizzato mentre ora sta tentando la strada del cloud storage, utilizzato dunque dai dev per software ed altro. Offrono 15 giorni gratuiti per poi passare a un piano a pagamento (di cui però il prezzo non è pubblico). Non lo mettiamo tra le alternative in alto principalmente per il fatto che non ha un piano chiaro e accessibile a chiunque ma sembra più che altro dedicato alle aziende e non ai file privati.
  • Filecoin, è una criptovaluta pensata proprio per la condivisione e l’archiviazione di file attraverso la blockchain. Tuttavia non siamo riusciti a trovare nessun provider user-friendly da utilizzare come un vero e proprio cloud.
  • I2P, alternativa decentralizzata nata per realizzare una rete anonima.
  • IPFS, un protocollo pensato proprio per decentralizzare i file. È possibile utilizzarlo nativamente anche grazie a Brave.
  • SIA, cloud crittografato dove ogni persona può mettere a disposizione il proprio computer per aumentare lo spazio della rete.
  • Synchting, menzione d’obbligo di cui abbiamo anche creato un articolo ad hoc. A differenza dei cloud tradizionali questo software permette di avere i propri file in un cloud privato senza usare host esterni. Viene infatti utilizzata la sincronizzazione dei propri dispositivi per evitare che vengano persi i dati.
  1. What happens if illegal or malicious content is uploaded? | Archive | Arweave[]
  2. Hive’s P2P storage: A new paradigm for data management | Archive | Arweave[]
  3. Adobe chose a revolutionary cloud storage system for its popular video editor — and it could come to a computer near you | Archive | Arweave[]
  4. How it Works | Archive | Arweave[]

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Di skariko

Autore ed amministratore del progetto web Le Alternative